Chi è già stato in vacanza all’Hotel Tritone e ha avuto occasione di assaggiare la nostra cucina probabilmente avrà già assaggiato i vincisgrassi, una delle specialità marchigiane più apprezzate. Anche se all’apparenza potrebbero ricordarle, attenzione a chiamarle lasagne!
Rispetto alle cugine emiliane, i vincisgrassi vengono preparati con carne tagliata in maniera grossolana e comprendono anche le interiora di pollo, ovvero le rigaglie, mentre le lasagne sono fatte con la carne macinata. Nella ricetta marchigiana vengono poi aggiunte alcune spezie, come la noce moscata e, in base alla zona, il vino nell’impasto. Infine, i vincisgrassi hanno almeno sette strati.
Continuate a leggere per conoscere tutte le curiosità su questa deliziosa pietanza.
A ognuno i suoi vincisgrassi
Ogni zona ha i suoi vincisgrassi, tutti simili allo sguardo ma diversi nella preparazione. Anche pochi chilometri di distanza possono fare la differenza. C’è chi ci mette le uova, chi evita la besciamella, quasi tutti li arricchiscono con le rigaglie. In comune hanno che i vincisgrassi vengono preparati per le feste o le occasioni conviviali. Non c’è domenica, Natale o Pasqua che sia tale senza i vincisgrassi.
Le origini della ricetta
I vincisgrassi fanno la loro prima apparizione con il nome di “princisgrass” nel libro di cucina del grande cuoco maceratese Antonio Nebbia. La sua ricetta prevedeva che venissero preparati con animelle e tartufo, che però negli anni sono completamente spariti dalla preparazione arrivata fino ai nostri giorni.
La leggenda sulla nascita del nome
Esiste una leggenda sulla nascita del nome “vincisgrassi”. Secondo alcune storie sembra infatti che una cuoca anconetana per preparare il generale austriaco Alfred von Windisch-Graetz alla guerra ideò un piatto super energetico con diversi tipi di ragù. Il militare finì per vincere l’assedio di Ancona del 1799 e vincisgrassi si diffusero in tutta la regione. Dall’italianizzazione del nome del generale è stato poi ideato il nome “vincisgrassi”.
E voi, li avete mai assaggiati?
Post correlati
I dolci di Carnevale a Senigallia: la cicerchiata
La cicerchiata rappresenta il dolce tradizionale del carnevale marchigiano. Il suo nome è collegato al termine “cicerchia”, un celebre legume
Mostra “Sandy Skoglund – I mondi immaginari della fotografia 1974-2023” a Senigallia
A Senigallia, fino al 2 giugno 2024, sarà possibile visitare la mostra intitolata “Sandy Skoglund – I mondi immaginari della
Eventi delle Feste a Senigallia: gli appuntamenti di Natale e Capodanno
La programmazione degli eventi natalizi a Senigallia inizia il 3 dicembre, prima domenica di Avvento, con il concerto intitolato “Insieme